Certo che i numeri non esistono, vero che simbolo e’ astrazione, formula invenzione, teorema patetico sforzo di piccola mente per giustificare l’immenso ignoto, le stelle piu’ lontane, la piu’ piccola goccia di mare.
Attenzione pero’ a facile filosofia, domande antiche quanto il primo -perche’-, domande sorte al di la’ dell’uomo, desiderio di toccare Dio capendolo, interpretandolo, osservandolo nelle manifestazioni di un creato che oltre i millenni rimane incomprensibile, forma frattale infinitamente frastagliata eppur matematicamente definita.
Esiste universo che prescinde l’uomo, indipendente dal suo contare, soffiare, sudare, urlare, geostatica di ritorno e confondere simbolo con oggetto e’ astrazione, precipizio affascinante su spirale verso centro nullo ed inconcludente.
Foreste colme d’alberi che si accasciano al suolo e negare e’ banale stratagemma per non vedere sole caldo tra rami ansiosi, non incamerare aria che e’ respiro di natura, connubio, simbiosi, fiato tra bocche d’amanti, solitario organismo in unico materno cosmo.
Vi sono sensi che percepiscono dimensioni e forte e’ la volonta’ di quantificare malgrado misura non sia definizione e se un numero e’ pietra allora contare e’ montagna, vetta senza fine da raggiungere, spasmodico obiettivo che e’ sfida della ragione, esplorazione della mente forte e vincolante quanto corpo che senza pace cerca anfratti e terre nuove.
Dimensioni note ed ignote, goccie di pioggia che scivolano sulla pelle consumandola, solcandola, tracciando percorsi come discese ripidissime quando e’ proprio oltre i sensi che viviamo l’irreale, pandimensionali giocattoli di menti irrequiete incapaci di accontentarsi.
Mai credere ai numeri perche’ i numeri non mentono, i numeri feriscono, oltre i simboli sanno far male e la loro inumana voce racconta di nulla ed infinito, inizio come fine indifferente e scostante, fremente terrore di universo composto da nulli punti eppure infiniti nella loro grandezza e puo’ essere banale segreto, sufficiente sospiro.
Pay no attention to the writing on the wall
The words seem Empty cause there’s nothing there at all
We let the wise men beat the Drums too soon
We were just children of the moon