Anno 2050
Un treno lontano corre veloce, fischio fantasma a smarrirsi. Piove, un poco piove, poi smette, si smette. C’e’ freschino, il tempo sta cambiando e senza accorgersene il verde degli alberi pare cantare dopo piacevole risveglio. Lampi lontani e l’estate saluta con ampi gesti grigi chi ha voglia di guardare, di uscire innanzi a un mondo che non ha la minima intenzione di fermarsi.
In fondo perche’ mai dovrebbe farlo?
Anno 12432
Un albero cresce, un albero muore, un altro viene tagliato. La citta’ e’ lontana, caldo cibo vicino, punture di rosso tinteggiano la terra, strisce multicolore rigano il cielo ma fredda atmosfera sovente sorprende ed inganna.
E’ giorno che sembra non finire mai, e’ benedizione libera di volare, ali portentose come mai viste prima.
Anno 7045
Strane luci la’ in fondo ma e’ tutto normale, e’ sempre tutto normale. Tende bianche resistono all’imbrunire ma battaglia e’ persa, e’ susseguirsi delle cose, e’ irrefrenabile onda di migliaia d’altre, milioni forse, equilibrio immutato, acciaio, roccia e oceano indistinguibili tra loro, meravigliosi e possenti seppur soli, abbandonati ma stoicamente integri in riflessi ed intenzioni.
Anno 2024
Grandi piedi pestano brulla terra; ora il frastuono e’ terminato. Da qualche parte bisogna iniziare ed osservare attentamente puo’ essere inizio. Il lago forse non c’e’ piu’, ma la sua acqua e’ ora vapore, presto nuvola, poi energia, infine tavola imbandita di lauto pranzo gratificata e ancora occasione per sedersi ed aspettare
Anno 187633
Vola, si vola. E’ esaltante, e’ divertente, e’ nuova rinascita.
Il mio desiderio e’ esaudito: posso vedere.
Un treno lontano corre veloce, fischio fantasma a smarrirsi. Piove, un poco piove, poi smette, si smette. C’e’ freschino, il tempo sta cambiando e senza accorgersene il verde degli alberi pare cantare dopo piacevole risveglio. Lampi lontani e l’estate saluta con ampi gesti grigi chi ha voglia di guardare, di uscire innanzi a un mondo che non ha la minima intenzione di fermarsi.
In fondo perche’ mai dovrebbe farlo?
Anno 12432
Un albero cresce, un albero muore, un altro viene tagliato. La citta’ e’ lontana, caldo cibo vicino, punture di rosso tinteggiano la terra, strisce multicolore rigano il cielo ma fredda atmosfera sovente sorprende ed inganna.
E’ giorno che sembra non finire mai, e’ benedizione libera di volare, ali portentose come mai viste prima.
Anno 7045
Strane luci la’ in fondo ma e’ tutto normale, e’ sempre tutto normale. Tende bianche resistono all’imbrunire ma battaglia e’ persa, e’ susseguirsi delle cose, e’ irrefrenabile onda di migliaia d’altre, milioni forse, equilibrio immutato, acciaio, roccia e oceano indistinguibili tra loro, meravigliosi e possenti seppur soli, abbandonati ma stoicamente integri in riflessi ed intenzioni.
Anno 2024
Grandi piedi pestano brulla terra; ora il frastuono e’ terminato. Da qualche parte bisogna iniziare ed osservare attentamente puo’ essere inizio. Il lago forse non c’e’ piu’, ma la sua acqua e’ ora vapore, presto nuvola, poi energia, infine tavola imbandita di lauto pranzo gratificata e ancora occasione per sedersi ed aspettare
Anno 187633
Vola, si vola. E’ esaltante, e’ divertente, e’ nuova rinascita.
Il mio desiderio e’ esaudito: posso vedere.