Viaggiatori e mistero

E’ come un velo sottilissimo, impercettibile, impalpabile, presenza muta, in po’ inquietante, sospettosamente vicina, troppo vicina talvolta.
Insetto tra i capelli, invisibile tela impigliata al volto, riflesso diretto di specchio lontano e continua ad infastidire, tormentare, disturbare.
Spostarsi un po’ piu’ in la’ e’ una soluzione rapida che puo’ persino funzionare e quando cessa l’effetto allora mi allontano ancora un po’.
Delirio di sole e sudore ma c’e’ acqua, basta cercarla e smettere, smettere di pensare a impropri giorni, epoche in cui il sole aveva lo stesso colore di oggi.
Portarmi lontano…
E’ che il lontano non e’ lontano abbastanza e forse e’ vero che lontano e’ solo differente, divergente, rette con troppe direzioni ma una e una soltanto destinata ad essere giusta, come se il giusto si inquadrasse in schema sensato senza che sterminate ed innumerevoli fontane di luce ne celino la vera natura, progressione naturale o scherzo crudele che sia.
C’e’ un filo, un filo azzurro e non posso raggiungerlo, non voglio ragiungerlo ma e’ li’ che mi serve, li’ a saziare i desideri, accontentare i capricci, soffiare sulla fiamma della certezza.
And just as the smile’s returning
After all the pain
The fire inside stops burning
Just to burn again
In moments of madness
Returns that softly sighing lament

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