Esasperata ricerca del grande, immenso perfetto, cosmico e pantagruelico e’ a ben pensare facciata neppure tanto ideale, nascondiglio un po’ grottesco ma ben conservato del vero volto del desiderio.
Ognuno parte dall’alto, rincorsa infantile ma talvolta necessaria, semplice scalata illusoria di un mondo nuovo oltre le nebbie della vista ma laggiu’, tra l’immaginazione e il presunto, niente cambia, nulla muta e dietro curva di grigio orizzonte esiste solamente altra triste e finita terra.
Elevato non e’ alto, distanza non quadro d’insieme, forse abbozzo, prosaica composizione che descrive senza definire, parla ma non racconta ed e’ raccogliere polvere sotto la quale vita si congela in stasi forzata carica di silenzio, penombra, grigio pensiero.
Quindi avvicinarsi circospetto, rispettoso e cauto perche’ e’ mistica visione, aliena collocazione di realta’ alternativa e non ben definita eppure piu’ reale del reale, mattone e fondamenta di materia ed idea e minore e’ la distanza, maggiore e’ consapevolezza, certezze di particelle, atomi e quanti senza i quali sarebbe disgregarsi caotico, materia senza gravita’, senza storia, senza tempo.
Ripenso, ricordo e di anni rimangono mani, lame di luce a solcare stanze poco illuminate, stoffe rese vive dal vento, bocche come fiori al sole che rispondono al giorno, movimenti di rami, riflessi.
Foglie non foreste, occhi, si occhi e non volti, frasi pesanti mille e mille libri stampati, accordi di una sola nota che sostengono orchestre e sinfonie, buio infranto da solitaria stella.
Cercare infinito negli infiniti niente puo’ essere follia ma anche follia e’ pensiero tra milioni, visionaria esistenza, chiave che non e’ porta ma controllo, gestione, volonta’, umile che si fa gigante quando gigante e’ solo punto nella mente dell’universo.
We’re lost in the middle of a hopeless world
Lost in the middle of a hopeless world
Children children of the moon watch the world go by
Children children of the moon hiding from the sky