Vapore

Gira diversamente e non solo fuori, turbini cessati, lampi sporadici, quiete imperante, solita agitazione come stagione pretende ma e’ superficie ruvida, pelle squamosa che rimane sulle dita.
Poco acido, sempre quello, sempre il solito, bile che sgonfia ed uscirne non complica il giorno, pensieri rallentati perche’ ora pensare non serve, esercizio per non perdere abitudine e rabbia, stile libero tra flutti incatramati seppur habitat abituale.
C’era un tempo e c’e’ ancora, c’e’ un ciclo e ci sara’ sempre, ripetizione forse non circolare ma ellisse allungata di parvenza aliena eppura notissima, gioco d’illusione nella bruma di un mattino che tarda sovente a giungere.
C’e’ chi non aspetta, chi agisce mentre passi lenti solcano il tappeto consunto, privo di ogni splendore e lucentezza, piu’ certezza che necessita’, indulgente superfluo, coperta in tiepide notti.
Messa in moto ma e’ gia’ partito, comico inseguimento perche’ poco importa in fondo e aspettare non conviene, aggredire, azzannare alla gola un po’ di piu’.
Se solo sapessi goderne, raccogliere un briciolo di azzurro e farne riparo ma i miei occhi non sanno guardare oltre il fitto strato di nubi e del sole ne serbano ricordo lontano, forse leggenda quando non troppe leghe mi separano da esso.
Sfiorire ma non si applica, non sovviene quando serve e in fondo non serve, inesplicabile sussurro che da’ tempo fine a se’ stesso, inutile propaggine, estensione atrofizzata, uccello senza ali.
Magari e’ stata scelta, forse avversita’, forse genesi inevitabile e’ che gli spazi aperti ancora mi confondono, i colori brillanti non s’impastano in forme, scheda solitaria mai e’ novella e la mia fantasia non e’ piu’ quella di una volta, gambe pesanti, cuore pensante e poco istinto, sporadici desideri mascotte di un divenire sempre piu’ improbabile ma queste foglie a terra almeno sollevano un po’, dolce volo, il piu’ bello, l’ultimo, il solo.
And I am not frightened of dying, any time will do, I don’t mind.
Why should I be frightened of dying?
There’s no reason for it, you’ve gotta go sometime.

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