Sbadiglio mentre ritmi forsennati bruciano gli occhi e inducono a resistere oltre, un po’ di piu’.
Travalico le assenze, coloro i silenzi, amplifico i ricordi, ricordi…
C’e’ penombra e mistero, fiochi lampioni, caldo, stelle e sudore.
Raramente e’ stato cosi’ dolce sprofondare odiandosi poi, assimilando ed assorbendo, gioco poco massacrante, emotivamente tirato ma e’ sale e sostanza, attesa snervante ed esplosione ancora piu’ gioiosa.
E’ che ho smesso di osare, il mio alloro e’ secco oramai ma profumo inebria e confonde anche se rimane splendida e meravigliosa ombra, ombra di cosa, ombra di chi.
Non ricordo bene chi fossi ma so che lontano definisce pelle e giorni, vicino e’ un brivido solcato da calore, dentro e’ oblio e stupore.
Determinato, senza scrupoli forse, necessario tragitto quando destinazione semmai non giustifica e se qualcosa e’ bruciata questa non e’ anima, non tappe, forse tempi, magari voglie, antica baldanza in cambio d’inutile sapienza.
Poi in fondo cosa non sapevo, cosa mancava al quadro in moneta contante, quanti giri di campo ancora da percorrere affinche’ divenissi stanco abbastanza e ora non so piu’, visualizza a stento ed e’ buio, sempre piu’ buio, indistinto rosa e bianco e nero e caldo e freddo e non so, non so piu’ bene…
Sono luci lontane, lucciole minuscole che ancora reggono il freddo che avanza, scintille di orgoglio un po’ ridicolo visto da qui ma che dovrei ricordare in fondo.
L’oggi etereo non ha altre luci, volume senza materia e nel profondo c’e’ qualcosa che ancora alza il mento e se fosse un po’ vivere, questa e’ la vita che vorrei.
Just when I think I’m winning
When I’ve broken every door
The ghosts of my life
Blow wilder then before
Just when I thought I could not be stopped
When my chance came to be king
The ghosts of my life
Blew wilder than the wind