Sulla mia isola vedo isole, altre isole assolate e vicine, certe lontane altre alla distanza di un desiderio inespresso.
Gia’ osservarle mentre le onde dei giorni mi accarezzano la pelle nuda, rimane esperienza da godere e da farsi bastare.
Poi cos’e’ il tempo quando il tempo non esiste se non come riflesso del mondo che circonda noi stessi.
Ho scelto di starmene lontano, lontano da cio’ che nasce, cresce e muore e come un assolo di chitarra acustica bastare a quanto pronunci il mio nome e alcune voci accompagnano un po’ piu’ in la’, quel tanto da farsi udire senza spostare, senza compromettere, senza illuminare se non il terreno a loro circostante.
Sorrido innanzi bronzeo rossore e mi lascio scivolare in qual tempo che c’e’ e vorrei non esistesse, frasi come danze, danze antichissime relegate a mere consuetudini ma io non dimentico senza pero’ ballare.
La testa, la testa si agita in stupido rallentatore, sforzo immane di scordare il controllo, vano desio, malcelata e consistente cupola che non piu’ protegge, non preserva oltre e ora non importa, non serve piu’.
Ebbene e’ solo alzarsi e dissetarsi non riempendo ma gustando poi so che non bastera’ ma sono stanco di guardare avanti, troppo avanti, inevitabile e sfalsato e se vivere si trasformasse in viaggio nel presente mi adeguero’, bramata meta non piu’ e ricordo e osservo e spero e ascolto il cuore battere di minuto in minuto, di secondo in secondo perche’ se fosse l’unica mia forza rimasta che allora sappia, sappia sempre quanto e’ possente, se ancora c’e’ senso ad ascoltare, respirare, sospirare…
We only have one candle
To burn down to the handle
No matter what they say
If you live like a man, You live in tales you tell