Trasparenza silenziosa

Come una scatola vuota avida di essere riempita, gia’ mi sazio della potenzialita’ delle offerte presenti innanzi a me, ma non so, credo rimarro’ nella contemplazione di cio’ che non faro’.
E’ che mi sento esausto, incapace di offrire alcunche’.
Inutile, inutile cercare qualcosa che ora non c’e’, qualcosa che non posso dare, qualcosa che non ho voglia di esternare.
Un po’ e’ arrendersi lo so ma imperativo ignorare cio’ che dovrebbe e riconsiderare cio’ che non e’.
In fondo e’ trovarsi in freddo campo arato nel cuore del silenzio e’ c’e’ il suo fascino, contemplazione e lunghi respiri o luce abbagliante e frontale, azzurra, arida ma almeno diversa se non altro.
Questo e’ quanto, questo e’ cio’ che rimane, questo deve bastare e al diavolo il resto.
Combattuto un po’ lo ammetto ma cerco capacita’ di lasciare dietro un po’ di doveri e il resto a venire.
E’ che mi sento lontano come la visione di un film di Natale in pieno Agosto, come una risata sguaiata nella santita’ di una cattedrale, come fango su lucido marmo.
Ricercare qualcosa di sbagliato e’ una opzione da considerare ma che alternative ho del resto.
E se invece di leccarmi le ferite lasciassi che la brezza le rinfrescasse e che sia quel che sia.
Si puo’ fare, oggi si puo’ fare e se e’ solo voglia di farsi compatire, di sopportarsi, di piangersi addosso allora si, che sia, davvero che sia…
This machine will, will not communicate
These thoughts and the strain I am under
Be a world child, form a circle
Before we all go under
And fade out again and fade out again

Rispondi