Transistor lineare

Chiudo gli occhi e cerco un posto distante, non troppo distante, solo un po’ distante.
Ho gia’ girato tutti i posti ma non importa, ci torno comunque prima o dopo, tanto non e’ mai tardi, in fondo non e’ mai tardi, sempre e mai non sono tardi.
I posti sono luoghi ma anche tempi e colori e ho visto tutti i colori ma non i tramonti, quelli no, ne mancano tanti e non c’e’ mai tempo per farlo e ho paura di non riuscire a vederli tutti.
Macerie e fondamenta sulla sabbia si confondono e si mescolano, danzano nella calda luce su ritmi sintetici e se un po’ di noia avanza, ne afferro l’anima sublime e mi inchino ai privilegi che la posizione comporta.
L’intorno va bene, l’intorno funziona, l’intorno luccica come oro ma ho gli occhi stanchi, le gambe stanche, i pensieri stanchi e lascio che la meraviglia mi sfiori senza ghermirmi, luce al neon che non nuoce ma non scalda, cielo artificiale perche’ il cielo vero appartiene ad altrui cuori.
Questi sono piccoli posti ma sono miei, sovrano di niente col sogno di non possedere nulla, ma che sia almeno un nulla di chi amo.
Della tua vita
mi regali un attimo
e io so che malgrado il passato
e malgrado il futuro
questo istante che e’ la nostra vita
e’ l’attimo in cui mi ami

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