Circospetto e curioso, ambiente di luci al neon, pareti immacolate e strana atmosfera, sorta d’iniziatico spazio leggermente fuori luogo, remota appartenenza, saluti tesi, tesi movimenti piccoli e contratti, indecisione bagnata di solennita’.
Figure sbiadite su pagine sigillate ed ecco guida e maestro, parole dette piano per non farsi troppo sentire, per non essere giudicati in eccessiva fretta, per imparare e non farsi notare fluidificando tra fessure e discorsi, tra sorrisi e conoscenze, lenta azione d’indefinibile importanza, di futura rilevanza.
Qualcono smise d’entrare, altri ridevano forte, banale sarcasmo, arroganza di chi non sa, di chi non s’evolve, di chi ritiene sbarre d’acciaio legno robusto e s’accontenta di ferrose schegge illuse in oro ma se saper soffrire e’ dovere, se saper capire e’ paio d’ali, se suolo non e’ polvere ma granito allora e’ lunga strada ma di fine vicina, lampioni illuminati di rossa brace, vento sempre caldo persino nel solitario inverno quando aria e’ premio nella fine dell’indecisione, in luna nuovo sole di notte non piu’ tenebrosa, non piu’ oscura, solenne e maestosa, qualcosa che inizia e non finisce.
Facile tramutare ore in anni e anni in forza e forza in sincretica forma, equilibrio inaspettato, inaspettato avvenire, curioso voltarsi ed osservare e risposte a precedere domande, distinguersi infine per cio’ che si e’, per coraggio scritto su prominenti vene, nell’alzare braccia e gettare senza raccogliere, non elemosinare occasioni ma creare montagne.
Quanta energia afferrata e bevuta come delizioso nettare, incapace di pensare ai mutamenti perche’ non so piu’ ricordare cio’ che non sono stato, svaniscono le azioni non compiute e come fugace visione e’ in me il male che non e’ entrato, il dolore non vissuto, giorno infinito e pallido sepolto da possenti lampi, tempeste vigorose e abbagliante astro in cristallo e brezza fresca come nuova vita che nasce perche’ nuova vita e’ davvero nata prima di farmi cenere, prima d’abbandonarmi a scontata rassegnazione di tempo invincibile perche’ guerra da perdere e’ una ma battaglie vittoriose infinite.
Silence in the darkness creeps into your soul
Envy moves the light of self control
The gate that holds you captive has the door
Burnin’ with determination to even up the score
Figure sbiadite su pagine sigillate ed ecco guida e maestro, parole dette piano per non farsi troppo sentire, per non essere giudicati in eccessiva fretta, per imparare e non farsi notare fluidificando tra fessure e discorsi, tra sorrisi e conoscenze, lenta azione d’indefinibile importanza, di futura rilevanza.
Qualcono smise d’entrare, altri ridevano forte, banale sarcasmo, arroganza di chi non sa, di chi non s’evolve, di chi ritiene sbarre d’acciaio legno robusto e s’accontenta di ferrose schegge illuse in oro ma se saper soffrire e’ dovere, se saper capire e’ paio d’ali, se suolo non e’ polvere ma granito allora e’ lunga strada ma di fine vicina, lampioni illuminati di rossa brace, vento sempre caldo persino nel solitario inverno quando aria e’ premio nella fine dell’indecisione, in luna nuovo sole di notte non piu’ tenebrosa, non piu’ oscura, solenne e maestosa, qualcosa che inizia e non finisce.
Facile tramutare ore in anni e anni in forza e forza in sincretica forma, equilibrio inaspettato, inaspettato avvenire, curioso voltarsi ed osservare e risposte a precedere domande, distinguersi infine per cio’ che si e’, per coraggio scritto su prominenti vene, nell’alzare braccia e gettare senza raccogliere, non elemosinare occasioni ma creare montagne.
Quanta energia afferrata e bevuta come delizioso nettare, incapace di pensare ai mutamenti perche’ non so piu’ ricordare cio’ che non sono stato, svaniscono le azioni non compiute e come fugace visione e’ in me il male che non e’ entrato, il dolore non vissuto, giorno infinito e pallido sepolto da possenti lampi, tempeste vigorose e abbagliante astro in cristallo e brezza fresca come nuova vita che nasce perche’ nuova vita e’ davvero nata prima di farmi cenere, prima d’abbandonarmi a scontata rassegnazione di tempo invincibile perche’ guerra da perdere e’ una ma battaglie vittoriose infinite.
Silence in the darkness creeps into your soul
Envy moves the light of self control
The gate that holds you captive has the door
Burnin’ with determination to even up the score