Raggi di luna inopportuni rammentano che questo non e’ il mio posto, non a questa ora almeno.
Dolore allo stomaco per non ambire a qualcosa di meglio, forse piu’ duraturo, meno fugace.
Non mi aspetta granche’ oltre questa stanza ed e’ pensiero che paralizza e non lascia spazio a voli distesi e prolungati.
E’ che vedo al di la’ della cortina del giorno e certamente c’e’ qualcosa di piu’.
Forse e’ vero che sono abituato a tutto questo, ma e’ anche vero che non lo sono abbastanza per non sapere, non vedere, non immaginare.
Io aspetto, ti aspetto, so aspettare…