Basta, basta domande, basta risposte, basta incessante ripetersi di voci, lamenti, schiamazzi, grida e fuori, fuori da qui, tutti quanti.
Il problema non e’ e certo non e’ mai stato rivelato perche’ mistero o enigma, invero e’… dovrei decidermi su questo.
Continuare ad illudermi di non sapere, di non conoscere, usare i ricordi come terra incognita oppure svelare cio’ che non voglio sentirmi dire, cio’ che preferisco non scorgere se solo girassi lo sguardo nella giusta direzione.
Forse e’ presto per ascoltarmi, forse non saro’ mai veramente pronto e ancora una volta non c’e’ chi ascolta per me e non sono ragione sufficiente per far muovere labbra fin troppo abituate a salti, voli, capriole, montagne splendenti.
Intanto, si intanto il tempo passa e quasi piu’ nulla e’ ricondotto a quanto ricordavo e davvero non riconosco piu’ niente di cio’ che sapevo.
Dove sono, dove sono finito, chi sono queste persone, che stanze abito, a chi appartiene quell’albero di giorno in giorno sempre piu’ spoglio, rami bassi verso terra che freddamente non attende, non vuole aspettare, ignora senza passione, senza pieta’ e compassione.
Ascoltare cosa, sapere cosa, specchio distorto di evangelico volto e piuttosto sia realta’ incomprensibile e solo immagine riflessa che come bambino, ingrusgnisco voce, piedi in punta, camice che tocca terra e gioco nel prepararsi a una vita che del resto non ho mai gestito sino in fondo.
E allora che consueta irrealta’ mi sia amica e compagna, solitudine dinnanzi la quale non fuggo piu’ da tempo e respirare forte, piu’ forte del necessario, nettare, piu’ nettare del previsto e lucente grotta innanzi a me, tunnel di suoni, si i miei suoni, musica.
Dovrei pero’ chiedermi perche’ ho tante canzoni da ascoltare e nessuna da cantare…
And being alone is the best way to be
when I’m by myself it’s the best way to be
when I’m all alone it’s the best way to be
when I’m by myself nobody else can say
goodbye