Solo una memoria

Perche’ ancora scrivo quando Waters tutto ha detto 30 anni fa?
Perche’ ancora cerco visioni, immagini, quando Parker ha filmato quanto serve poco dopo?
Erano giorni di incomunicabilita’ di latente propensione al sociale, inizio di fortunata e modaiola tendenza e in tanti hanno guardato senza vedere, ascoltato senza sentire.
Il bambino osservava incuriosito, affascinato dalla superficie di un fondo eccessivamente lontano eppure sentiva affinita’ e attinenza, premonizione non credo, forse genetica che risponde, riconoscere sangue diverso di diversa densita’, colore composizione.
Oggi sono giorni di smarrimento e stomaco che urla, notti a rigirarsi per dolore reale e voci immaginate, sogni non fatti e freddo pungente al centro delle ossa e non posso, non sopporto quello sguardo carico di sconfitta, desolante verita’, la peggiore delle verita’, quella che ti punta il dito addosso urlandoti la parola “colpevole”, quella che non ti commisera perche’ basti tu a farlo, quella che ti volta le spalle perche’ il disprezzo e’ sentimento troppo alto.
Fautore della propria esistenza ecco la condanna piu’ severa e non v’e’ appello quando si e’ imputati, giudice, giuria e carnefice.
Insopportabile, insopportabile…
Il muro, il muro, si il muro e milioni di non volti tra i quali mostrare indifferenza e superiorita’ e capire che Waters e’ un bugiardo, Waters conosce la verita’ e la verita’ non e’ un muro che crolla, invero impossibile barriera a cui rassegnarsi e se una maschera e’ soluzione allora l’umanita’ e’ racchiusa in quel muro, il bambino e’ dentro quel muro e se il cielo e’ oltre il bordo, che le ali rimangano ripiegate perche’ non c’e’, non c’e’ alcun luogo verso il quale dirigersi.
If you should go skating
On the thin ice of modern life
Dragging behind you the silent reproach
Of a million tear-stained eyes
Don’t be surprised when a crack in the ice
Appears under your feet.
You slip out of your depth and out of your mind
With your fear flowing out behind you
As you claw the thin ice.

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