Sguardo senza fuga

I ricordi possono essere in bianco e nero?
E la musica? La musica puo’ esserlo?
I sogni sono a colori, il passato non lo e’, non sempre.
Come nelle pellicole di Soderbergh e’ il luogo e’ il tempo a virare le immagini, e’ la consistenza, e’ l’espressione del contenuto che trasluce o stinge.
Consueto, normale in fondo ma la musica, gli odori, i movimenti sempre un po’ a scatti, traslazione di quadri con effetto morphing, non so, e’ strano.
Mi rendo conto che vale la sensazione, il lampo espresso nella frazione del percepire e la forma sfuma appiattendosi sullo sfondo livellando contorni e particolari e nel marasma emerge solo colore e solo il colore marca la valenza e la consistenza del ricordo stesso.
A volte e’ come osservare in controluce attraverso immensi finestroni affacciati sul fuori, abbagliante sensazione di intuire senza capire, rilassante immergersi nell’incertezza dei ricordi.
Rimangono i pulsanti premuti, premuti dentro e diramazioni a miliardi collegano altre diramazioni e se osservo bene, osservo abbastanza allora capiro’, certo che capiro’…

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