Senso, si senso

Manca appoggio sotto i piedi ed e’ lento piano progressivamente inclinato, indifferente movimento ma non si puo’ evitare in eterno, fare finta che gli oggetti stazionino immobili, che la gamba d’appoggio non dolga da non poterne piu’.
Vorrei davvero pensare, solo pensare che equilibrio domini ancora perche’ ogni desiderio e’ ordine nel regno dell’io dolente e arrendersi lo e’ sul serio se attonito sorrido alla catastrofe.
Non controllo, no, non controllo piu’ declino e destino, respingo e pare guidare come se sbattere forte equivalga a carezza, urto come abbraccio, occhi chiusi come riposo.
Posso persino allungare la mano e non sarebbe poi follia se una volta, solo una volta, afferrasse cio’ che non e’ aria ma in questo luogo anche il giusto e’ fumo che presto si svuota di forma e profumo.
Non posso, davvero non posso anche solo concepire di non essere solo, comunque, imprescindibile da sogni e promesse e ragionare e’ sordo male, vera resa, vero fraintendimento di bisogno antico, ancestrale richiamo, figlio di genitori imposti e raccontati in novella viziata e bugiarda.
Ebbene confuso e defilato, impossibile gestire, spazio con poca luce, poco calore, semplice struttura, fine del rilascio cinetico e ancora una volta a porsi domande anche se tempo che vortica ha risposte che non interessano, non interessano ormai.
Se cio’ che voglio sentirmi dire e’ ancora sospeso da qualche parte io non lo so, non cerco piu’, non guardo piu’, non pretendo ne’ esigo ma c’e’ abbastanza vita qui da ascoltare, per recepire, forse possedere un briciolo di realta’ che non sia ne’ ieri ne’ oggi ne’ domani ma almeno questa volta per sempre.
Our instruments have no way of measuring this feeling
Can never cut below the floor, or penetrate the ceiling.
In the space between our houses, some bones have been discovered,
But our procession lurches on, as if we had recovered.

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