Seduto sul bianco e voci entusiaste accompagnate sul fruscio, sul sussurro del tempo che scorre, della vita che passa, del bisogno che resta.
C’e’ un punto rosso in lontananza, plastica sottile che anela liberta’, che teme liberta’ nel suo vincolo che e’ catena e salvezza, indeciso su sorte comunque incerta, mai sicura.
Cos’e’ la sicurezza in fondo se non stanza imbottita ed indolore, senza finestre ne’ vie di fuga, cibo riscaldato sempre nel piatto e acqua tiepida di nulla sapore.
Seduto osservo curioso, compassato ma non serio ripenso a quanto sto vivendo e non riesco a farlo completamente mio, non attribuisco il giusto senso dell’epico, dell’eterno ricordo e passa piu’ freddo di quanto vorrei.
Sono solo e dispiace pur sapendo sia giusto cosi’ ma c’e’ una luce che penetra le coltri e riscalda nel vento pungente, c’e’ aria di festa terminata ma la pace che segue e’ mia, solo mia.
Difficile non desiderare altro tempo cosi’, altro vento cosi’, ulteriore occasione di guardarsi dentro, guardarsi davvero e per una volta il cielo come specchio, l’onda come coscienza, il desio della stagione che muore come confidente.
Occasione per non barattare il presente con l’illusione di sempre, delusione fatta infine leggero fumo da spazzare con battito di ciglia e non precipitare ancora, non svegliare sensazioni solo ipotizzate, vaneggiate come leggende di dimensioni dimenticate dal tempo e da Dio.
Ora ricordo, forse comprendo davvero, forse sono troppo stanco per non voler vivere…
I’m just the pieces of the man I used to be
Too many bitter tears raining down on me
I’m far away from home
And I’ve been facing this alone for much too long
I feel like no-one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be
In my tangled state of mind
I’ve been looking back to find where I went wrong