E’ difficile supporre quanto senso vi sia attorno, dall’orizzonte a quel giro di aria che accappona la pelle.
E’ difficile trovare equilibrio tra cio’ che arrivera’ e l’adesso.
Potessi fermare solo per qualche ora la giostra e pretendere, solo pretendere, ogni tanto pretendere, spazio, tempo, immagini, pagine scritte.
Poi no, non e’ cosi’…
Talvolta si squarciano i veli tra le realta’, mi ritrovo dove non son mai stato e osservo sopreso e incantato quei suoli solo immaginati e non comprendo se sia bene o male.
C’e’ un po’ di timore, c’e’ un po’ di pudore, molta perplessita’, corsa nel vuoto quando cosi’ non dovrebbe essere.
A volte preferirei chiudere gli occhi perche’ piccoli pezzi di eden spalancano le porte del purgatorio, limbo grigio come fitta nebbia percorsa a velocita’ troppo elevata.
Poi no, non lo faccio, non lo faccio mai perche’ troppa e’ la voglia di esserci almeno un po’, di sapere come sarebbe potuto essere e se dopo sto male non importa perche’ anche questa e’ vita, la migliore in fondo…