E’ persino possibile che certi sabati pomeriggio riemergano come anime inquiete, come spettri generosi, come parole che non vogliono piu’ essere silenzio, come piccoli momenti che rendono indimenticabile una magia.
Magia, forse stregoneria, scoperta di un giorno ordinario e odierno in eterno diamante che nell’unico lampo proietta luce nell’eterno divenire ed e’ alba nel’oscurita’ del caos, del bianco rumore.
Fantasia e’ una parola di milioni di sillabe, e’ un canto alieno incomprensibile e meraviglioso, suono sintetico perche’ se realta’ e’ corda di violino allora cio’ che non e’ vale umana creazione, pulsar di strane frequenze e miriadi di bocche in altrettante direzioni, spazio e dimensioni.
Se un uomo solo puo’ essere orchestra, allora i suoi sogni valgono la sua vita, le sue speranze e certo il sangue e’ spartito, vene corda tesa dal pensiero all’eternita’ che separa l’irreale col possibile, l’incredibile con lo stupore.
Cercare, cercare e per una volta e’ contenere antichi riti di felicita’, sensazioni assopite alle quali mai ho rinunciato, essere, appartenere, sentire materia nel vuoto perche’ aria e’ densa e compressa di onde, frequenze tagliate, esoterica conoscenza d’un tempo improvvisazione, nell’oggi ripetuto seppur corretto.
Alle spalle eppur sostiene, forse incita, spinge a restare ed e’ logico, sensato quando si cade e ci si perde sul polveroso pavimento de prematuro arrivo e non comprendo bene come, non distinguo il provenire del battito, il divenire in pensiero di movimento di gambe ed occhi perche’ un tempo quell’aria, quelle vibrazioni erano barriera, scudo eppure lancia, meravigliosa ragione, splendente guerriero al mio fianco.
In fondo nulla e’ in piu’ ma gli anni seppelliscono cio’ che sfiorano ed e’ scontato quando non dovrebbe, veloce se andasse, splendida realta’ se solo io potessi.
Sguardi di azzurro dona il cielo che sa
Caldo crepuscolo sfiora la mente
che gia’ ricomincia a vagare per me
Antri di un sogno che va.