Piccolo prezzo

Minuscoli indizi suggeriscono che qualcosa non e’ cresciuto dentro me e ha reazioni inconsulte, talvolta incomprensibili, curiose, divertenti persino se non destassero dubbi, domande, perplessita’ nella maledetta ricerca d’inutili sensi e spiegazioni che invero no, non interessano piu’.
Improvviso rallentare e mi conosco perche’ e’ difesa, istinto, puro istinto di conservazione al quale cerco comunque di sottrarmi, forse non fuga, mantenere la distanza e porsi in privilegiata osservazione, costante visione da non perdersi mai, pena debolezza, eccesso di silenzio, sonno, sonno che fa male.
Mi chiedo se esistere sia increspare superfici liscie, ingabbiare fiamme libere, offuscare diamanti, selezionare nella quantita’, rimescolare perfezione.
Esistono infinite varianti e la condanna e’ scartare non scegliere, altrimenti facile gioco in serio ed impettito contesto creatosi chissa’ quando, chissa’ come.
Intanto onde adiacenti a onde passate rinfrescano ancora il candido pagina e c’e’ uno stacco netto e preciso che so riconoscere in mezzo al frastuono e non mi e’ dispiaciuto essere nel riflesso di un evento minore ma importante per il solo fatto di essere poi ricordato, poi incantanto, un po’ rimpianto, un po’ orgoglio.
Magari e’ indefinibilmente strano quanto altezze e pesi delle memorie si rivelino cosi’ diverse da quanto prospettato e cio’ che ci si lascia alle spalle e’ vento che spazza e pulisce oppure copre e insudicia.
Comunque e’ patina che impreziosisce immergendo visuale distorta in dorato liquido facendone arte e meraviglia, forse ingigantendo, immeritatamente esaltando ma trofeo non e’ materia, massa non significativa in contesto morale, simbolo, l’idea sulla concreta realta’ e chissa’ che accadrebbe a trasformare realta’ in idea…
I can see the glow of a distant sun
I can feel it inside
Maybe this day could be the one
I can hear the roar of a distant crowd
They are waiting for me
Calling my name
Shouting out loud

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