Passi immobili

Il sole di questa notte bruciava l’asfalto, arrostiva l’aria oramai irrespirabile e onde di calore coprivano lo spazio con fantasmi di mondi solo apparentemente lontani.
Un lupo, un falco e un orso si sono avvicinati per raccontare storie ma non volevo ascoltarli, no non volevo ascoltarli.
Un bambino si e’ nascosto al mio sguardo e piangeva mentre orgoglioso non chiamava aiuto ma lo desiderava tanto.
Ho camminato, non troppo, mai abbastanza.
Ho osservato cosi’ intensamente il terreno sino a dimenticarmi fosse una strada sezionando ogni singola molecola, smarrendo le curve e i rettilinei, ignorando alberi e fossi, cercando via dove gia’ ero.
Poi ombra, poi acqua; non e’ casa ma almeno mi fermo, almeno respiro, almeno vedo un cammino innanzi a me.

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