Ombre di giallo

Trasferisco ricordi come tra vasi comunicanti, aggiungere e togliere, livellare pur riadattando, trasformando, gioco di prestigio per non conoscere quanto e’ noto, sbalordire, forse tremare, avvicinare ed allontanare.
Sento un soffio sul viso, come sussurro di labbra che svelano segreto, unico e solo mistero, ultima porta da aprire, forse botola da scoperchiare, pero’ che fare a questo punto, in questo momento.
Potrei avere torto e l’orgoglio non centra, resisto alla tentazione di crescere aiutato da questa strana vita eppure non riesco a non pensare che quel buio alle mie spalle sia molto piu’ profondo di quanto ritengo possa essere e come insetto mi attrae luce pulsante, morbida e vivida.
Cosa dovrei ascoltare, quanti occhi devo avere, perche’ il movimento ha piu’ assi di quanti riesca a gestire, osservare, studiare, comprendere.
Scivolata laterale per sfuggire, per aggredire, per confondere ma nel gioco di specchi confusione regna sovrana e in uno spazio senza tempo mi aggiro scambiando i ricordi per quattro note, brumose notti con immagini confuse ed incomprensibili.
Autoanalisi, introspezione, minuziosa ricerca e come piccole pepite preziose emergono antefatti, strani collegamenti, sensazioni, si sensazioni a fiumi e come fluida memoria, acqua che scivola e circonda, avvolge roteando, sovente riscalda, altre incupisce e sferzante vento gelido agita rami secchi come scheletriche braccia in cerca di un cuore pulsante, cuore lontano, cuore vissuto.
E allora indietro, indietro in uno tempo finito che pare illimitato, spazio frattale in cui minuzia e’ mondo, verita’, soluzione, speranza, silenzio.
Some things were perfectly clear, seen with the vision of youth
No doubts and nothing to fear, I claimed the corner on truth
These days it’s harder to say I know what I’m fighting for
My faith is falling away
I’m not that sure anymore

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