Le parole corrono e sembro fermo, immobile in devoto silenzio e cosi’ e’ innanzi ad esse ma dentro qualcosa saetta, inaspettatamente turbano e volgono lo sguardo in direzioni dimenticate, addormentate e io con loro.
Tutto inizia con la ricerca, col sapere, con l’immaginare, forse col sognare, illudersi e sperare.
Perfetto imperfetto o forse illusione di perfezione e non conosco epilogo o requie se le risposte tardano ad arrivare.
Risposta o modesto accontentarsi, buon viso a gioco meno buono ma non sono convinto, semplicistica ragione, unica ragione e confondo, mischio, amalgamo perdendo senso, tessuto robusto ed avvolgente.
Le parole, frasi intervallate e misteri che si schiudono su altri misteri, domande che pongono altre domande e fa parte della magia in fondo, arcano a cui si crede sempre di dare risposta ma le risposte sono passi nella direzione sbagliata e i quesiti spinte propulsive direzione impossibile, impensabile.
Per questo ho persino timore di scoprire, svelare ma come falena le luci soffuse mi attraggono e la vita e’ piccolo prezzo.
Non imparo, non imparo mai e quanto e’ inutile eppure esaltante, nuova alba dopo troppi seppur magnifici tramonti ma oltre le due dimensioni ci sono cieli, montagne, oceani e scogliere e preferire illustrazioni non e’ neppure giusto, nemmeno sensato.
Le parole, in quelle parole c’e’ aria, acqua e rocce, lontane, ancora troppo lontane ma sta iniziando ad essere bisogno, bisogno piu’ che piacere e piacere e’ gia’ benedizione.
Micro waves me insane
A Blaine cuts in your brain
Sounds like forks on a plate
Blackboard scratched with hate
I’ve seen what you’re doing
Destroying puppet strings
To my soul