Lontano, proprio qui

Pensare al futuro e vedere il proprio passato. Vivere il presente e stupirsi dell’esserci da sempre.
Ruotare attorno agli assi di ogni tempo e scrutare se’ stessi al centro esatto del cosmo.
Sono le stelle a girarci attorno, la terra sotto i piedi a spostarsi, l’acqua a confluire in noi e se cosi’ non fosse non si spiegherebbe quel vortice sempre pronto a trascinare via che continua a sfiorare pelle e sensi.
Troppo abituati a correre, pupille dilatate, membra doloranti e tanto grigio compatto e uniforme attorno.
Isotropia dell’esistere o solo eccesso di autoconsiderazione, non importa.
Contano le occasioni in cui non esisti al centro del Tutto perche’ e’ li’ che si ritrova l’istinto, i meccanismi innati, lo scatto e i rodati movimenti che hanno costituito cio’ che siamo.
Basta un palco su cui non salire, un treno partito per un soffio, una strada deserta e ancora una volta liberi di concepirsi, liberi di crearsi, liberi di dire “io si”.

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