Mi muovo agile e veloce e ancora mi diverte farlo.
Ancora c’e’ un senso perche’ ancora mi diverto, ancora mi preoccupo, ancora mi esalto ma piu’ di tutto mi sorprendo.
In ogni nuova interazione posso cogliere frammenti di codice nuovi e stimolanti, forse simili tra loro ma come una neonata stella scoperta tra miliardi, infinite ipotesi e possibilita’ si aprono innanzi agli occhi e i pensieri si riordinano in nuove configurazioni.
La logica e’ perversa quando si schiude inavvertitamente e urla di essere intesa, decodificata, tradotta ed applicata.
Schegge da ricomporre in piani tridimensionali e il pensiero non puo’ bastare se non prima riconfigurato e riadattato.
Nuova lingua in nuova sintassi, costrutti alieni eppure elementari in semplicita’ di un dialogo da comprendere solo in funzione del risultato.
Si, ancora mi sorprendo ed e’ tutto in un a realta’ in cui la ricerca del basilare e del precostruito domina le altrui menti e mentre immagino nuove strutture sempre piu’ complesse, ricombino e decostruisco cio’ che ho imparato per nuovi schemi, nuove figure, nuovi e magnifici ordini di comprensione.