Leggero in un angolo

Distante, distante da qui, solo pochi mesi che sembrano millenni.
Posso immaginare, sentire, si sentire con tutti i sensi, in tutti i sensi come animale inconsapevole d’esserlo.
E’ tempo si, e’ spazio indefinito e non riconosco quel luogo ma e’ come fossi li’ da sempre, come se ogni motivo fosse spiegato nel convergere, come domande placate da onniscienza, come tempesta su foschia.
Rovine al tramonto ed e’ maestoso spettacolo, immenso nella forza dei secoli e so che come marmo e’ destinato a durare, resistere, oltre me, oltre tutto quanto.
L’intorno si ferma e posso lasciarlo li’ perche’ il movimento e’ spreco d’energia, gesto finalizzato a ricerca e la ricerca e’ conclusa vanificando moto, spostamento.
Stasi finalmente come effetto e non causa, immobile e sensibile ad ogni spostamento, meritato riposo anche solo per pochi minuti.
Si, poco tempo davvero perche’ e’ ora di andare verso quel sole oltre le rovine, afferrarlo prima che sparisca del tutto, tra le mani conservarlo e poi non so, oltre non oso e la fantasia non ha forza per spingersi ancora piu’ in la’.
Sogni limitati per evitare dolore, perche’ l’impossibile sia sprono e non frustrazione, perche’ le onde fredde possono anche uccidere.
Ho questa visione pero’ e fronteggio il mare con gioia, tra schiuma e ombre tiepide in un impatto che non fa male perche’ niente puo’ piu’ avvenire senza controllo di una vita cosi’ come e’, cosi’ come dovrebbe essere e li’ al centro, avendo tutto cio’ che desidero allora non potro’ piu’ cadere, piu’ ferire, mai piu’ chiudere gli occhi…
Occhi stanchi di fissare orizzonti fermi
come se non ci fosse neanche il tempo di dover rincorrere
Certe volte anche un soffio di vento
cambia il corso delle cose

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