La sua versione

Giorni intensi quelli passati eppure non mi e’ rimasto dentro il necessario per immortalarli, santificarli, idolatrarli.
Troppo realista o troppo poco?
Annoso interrogativo, superficiale interrogativo.
Mi domando cosa rimarra’ realmente e come mi vedro’ ripensandomi.
Sto diventando cosi’ freddo, cosi’ indifferente, asetticamente corazzato, spettatore in terza persona della mia giornata.
Continuo a credere in cio’ che credo, amare cio’ che amo, seguire quanto seguo e la fede resta immutata, il credo imperituro, il pensiero saldo e forte e grandi le energie per non fermarmi, per non temere nulla.
Le motivazioni, le motivazioni ci sono, sono importanti, sono tutto ma dipendera’ da questo cielo con troppa foschia ad ingrigire l’azzurro, forse quelle nuvole nere si stagliano innanzi la luna e ne soffocano la magia, forse l’erba non e’ abbastanza verde e i fiori mai troppo colorati e non so, senso di perdita, alone di vittoria che troppo assomiglia a pareggio se non sconfitta per ignorare le mura che mi circondano.
Da tempo il vittimismo del meritarsi di piu’, non alberga dalle mie parti anche se la resa del potere fare oltre, infastidisce oltremisura lo preferisco, lo prediligo nelle mie notti piene di accessivo e abbagliante me stesso.
Equilibrio in fondo e non sono sicuro sia un bene…
Sono arrivato a sospettare che il male e’ banale, dopo averlo letto
sono arrivato a non aver bisogno sempre e per forza del mio spettro
sono arrivato e voi eravate strani, zitti, immobili, non ubriachi
e non ho neanche capito se vi divertiste

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