Inseguire ed esistere

Continuo da giorni a domandarmi quale sia la mia posizione il che lascia supporre esista una gara, una classifica, dei giudici e infine dei partecipanti, ignoto l’obiettivo che non sia vincere ma vincere cosa, ignoto il premio ma premio di quale natura.
Puo’ essere antica frustrazione che riemerge da inutile passato o solo espediente per ritrarsi e mirare figura intera una volta tanto immobile, senza paraventi o barriere, impegni urgenti, dialettica mal orchestrata, scarico di responsabilita’ e giorni brillanti reali o presunti.
Occhi invisibili osservano e non e’ vero, bocche maledette parlano e non e’ vero, rigurgiti di ribellione francamente patetici m’assalgono e niente altro esiste tra edificare e distruggere, spinta evolutiva alla quale fatico a sottrarmi cosi’ come difficile e’ fuggire da modelli e strutture, grande abbastanza, saggio abbastanza per sapere che potere e’ migliorare non ricostruire.
Forse le mie idee sono roccia ma in un mondo di sabbia esse s’ergono inutili e dannose, fastidio che turba regolare flusso di vento e polvere, squilibrio che indurisce necessaria fluidita’, forse detestabile ma fondamentale corso, ciclo al quale non appartengo, non completamente almeno, fulgido merito agevolato da curiosa casualita’.
Corridore in gara senza numero, senza classifica quindi, senza sconfitte ma nessun onore alla vittoria, percorso parallelo ma vicinissimo a chi ha accettato la sfida della consuetudine, del ciclo ininterrotto delle stagioni, possessori di scettri e regni da governare con progressiva saggezza in fotografie sempre piu’ a fuoco, sempre piu’ colorate, sempre piu’ definite e brillanti.
Le mie immagini sono riflesse, le mie parole disperse, le mie opere transitorie e se d’aria e’ la mia corona, perche’ di sogno non puo’ essere il mio reame?
Misera ombra, vuoto riflesso dell’io
non ti serve capire la forza che mi spinge a cercare nel mondo.
Chiara essenza divina gi

Rispondi