Software in multitasking che lavora, elabora, gestisce, vortica in tutta la rete.
Io osservo, un po’ impaziente, un po’ stupito, molto calmo e cosciente di cio’ che avviene.
In fondo ho sempre voluto questo e si e’ vero, sono un privilegiato ma l’ho voluto con una intensita’ forse eccessiva ma tanto vera da divenire palpabile, a volte credo persino vivente.
Troppa letteratura fantastica per non voler appartenere a questo mondo, troppo desiderio di futuro per non vivere poche schegge nel presente.
Pero’ e’ curioso…
Decine di programmi in funzione, sparsi in ogni dove ma assoggettati sotto le dita, eppure scrivo, racconto di qualcosa che si nutre della ripida collina delle vita, dove gli elettroni sono astrazioni matematiche e null’altro.
Essere in luoghi cosi’ lontani tra loro e scivolare, scivolare tra le esistenze assottigliando sguardo e sensazioni, orientare i punti cardinali dell’egosfera su topologie costruite su dimensioni note.
Un po’ mi sorprendo ancora, ma e’ questo poco che da’ senso al resto.
It is the night
My body’s weak
I’m on the run
No time for sleep
I’ve got to ride
Ride like the wind
To be free again