Impaziente rintocco

Ancora sogni su viaggi da intraprendere e ancora una volta in ritardo, in tremendo ritardo.
Si ritardo, vecchie stanze, musica pesante della mia vita e mescolanza di oggetti ed elementi.
Ritardo e angoscia, qualcosa o qualcuno da raggiungere e pezzi di passato, volti del passato, luoghi del passato.
Gia’, ritardo, ma ritardo per cosa, cosa e’ rimasto indietro, magari incastrato in qualche piega imprevista, un contrattempo infido, un sospiro che avrebbe dovuto essere un urlo ma giuro, mi e’ sfuggito, non me ne sono accorto e forse quell’urlo era importante, si poteva essere importante.
Mi rendo conto di qualcosa anche se non vedo, non sento, non tocco.
Poi voglio essere letterale e mi sforzo di pensare al viaggio, al ritardo e percorro velocemente prima, lentamente poi e piu’ mi sposto piu’ rimango immobile, insabbiato in un labirinto inesplicabile.
Cio’ che esiste si confonde col sogno, cosi’ come non so piu’ se voglio seppelire qualcosa che emerge o far emergere il seppellito, se mi muovo affondo e paralizzato affondo di piu’ quindi cosa rimane mai da fare?
Sfiorare delicatamente la superficie increspata del sogno e pezzo per pezzo condurla qui, qui da me, davanti a me e ricavarne chissa’ cosa poi.
Credo di sapere cio’ che devo fare, io so, io so, io so dove sono ora, so come ci sono arrivato, quello che mi e’ costato e allora mi domando perche’ sono in ritardo, cosa mai ho dimenticato.
Lo inseguirei se lo sapessi, giuro che lo farei davvero, ormai la mia forza e’ questa del resto.
Se solo potessi iperventilare i pensieri, i polmoni, la mente…
E’ cosi’ chiaro dopo, cosi’ semplice dopo, cosi’ tranquillo dopo, potrei persino desiderare di farmi aiutare dopo.
Forse pero’ e’ proprio il dopo il problema, un dopo che prolunga il presente in un eterno domani stirato e allungato come elastico troppo teso, un dopo che non mi interessa scoprire perche’ da scoprire c’e’ ancora tutto qui, oggi, ora, si ora perche’ le macerie non interessano a nessuno ma e’ l’istante del crollo che affascina e incanta…
Tutto cio’ e’ molto stupido, ma stanotte ho bisogno di farmi male…

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