Ieri

Mi aggrappo agli oggetti, alle fotografie, ai filmati, ai ricordi, alle spirali di cielo e d’azzurro, onde grigie di madreperla vestite.
Fetale posizione perche’ nulla deve fuggire, immagini circondate da oro e diamanti, tra me e l’io, immobile, terrorizzato, incapace di reagire alla perdita, alla dipartita.
Non so chi sono ma so cio’ che desidero e so che non so conservare, non so coltivare, non so soddisfare e mantenere ed e’ sempre paura di perdere, orrore d’abbandono e questo e’ l’antro oscuro dal quale mai sono fuggito, illusione di fuga tramutata in contemplazione di stelle vicine come fossero lontane universi interi.
Non so chi sono ma i desideri sono li’ a un giro di ruota, rassegnato e contento d’esserlo nella codardia della gioia, della gloria, del lampo che illumina e ristora.
Mi senti?
Lo sai che mi sono fermato lungo la strada perche’ era inutile correre oltre.
Potrei camminare ma non ne sono capace e scelta e’ tra la polvere e il vento e rimane la sola promessa di non distogliere piu’ lo sguardo quando basterebbe solo sorridere, lo so, lo so bene.
E allora mi aggrappo agli oggetti, alle fotografie e ai filmati scorporando le emozioni dalle sensazioni, dove io non io ma come dovrei e basta essere solo meno stupidi, meno egoisti e pavidi per vedermi a ruoli invertiti perche’ miei sono occhi bassi nel cielo terso, nell’aria fresca.
Io stagnante e malsano mi circondo di macerie che chiamo casa e m’innalzo orgoglioso tra crepe e macchie umide nel mefitico niente e ancora vuoi accarezzarmi…
Voi, voi che noi amiamo. Voi non ci vedete, non ci sentite.
Ci credete molto lontani eppure siamo cosi’ vicini.
Siamo messaggeri che portano la vicinanza a chi e’ lontano,
siamo messaggeri che portano la luce a chi e’ nell’oscurita’,
siamo messaggeri che portano la parola a coloro che chiedono.
Non siamo luce, non siamo messaggio, siamo i messaggeri.
Noi non siamo niente. Voi siete il nostro Tutto.

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