Grigio come

Stato d’attesa, stato di manutenzione, stato di sospensione.
C’e’ un tempo e so che quel tempo ancora non e’ passato.
Linfa vitale inaspettata e forse la strada e’ giusta, certo la strada e’ giusta semmai e’ esplorare a lungo, percorrere senza fretta, senza fatica eccessiva, passi distesi ed importanti quando importante muta e si trasforma, si cela dietro scuse ed espedienti, parole e frasi, sotterfugi, sottintesi a volte ma spesso e’ con se’ stessi che ci si inganna e fugge.
Ammetto di essere un po’ spaesato, un po’ circospetto con tanta sensazione e nel gioco di specchi rifondo energie e voglie, voglie di tempi gia’ stati eppure da vivere, ancora e oggi e domani, compensazione di ieri.
Sento e vedo, mai ora solo dopo, scansione e rincorsa, immagini da campionare per periodi indefiniti, per giorni indefinibili e potenzialmente, eventualmente possibili.
Rincorsa di mattini a volte sereni, visione parziale come specchietto retrovisore perche’ innanzi vetrine vuote e scure e sole ma dietro altre vite ed e’ fascino di una volta, coraggio e arroganza, altri astri, altri alberi e non voglio pensare a nulla, nulla che non venga da molto lontano, da silenzio bandito e risate piccole ed immense, sincere, ecco sincere.
Attesa, tempi, tempi d’attesa, abito d’ordinanza e sguardo compito, imperterrito al cadenzare dei minuti, delle percentuali, di cio’ che si perde senza tornare e l’attesa e’ snervante, ancora di piu’ il senso dell’inutile e del vuoto, del vago ed esserne responsabili fa male, molto male anche se ci si abitua come a tutto del resto.
Sono qui nell’ordine e confusione e’ chimera che non desidero, ma se solo il volo finisse allora terra sarebbe oasi, potrebbe dissetare, sfamare, soddisfare…
Just a step cried the sad man
Take a look down at the madman
Theatre kings on silver wings
Fly beyond reason
From the flight of the seagull
Come the spread claws of the eagle
Only fear breaks the silence
As we all kneel pray for guidance

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