Vetro satinato innanzi i pensieri e fastidiosa foschia in ogni direzione.
Bruciano gli occhi e lacrimano, palpebre pesanti e doloranti, pupille incapaci di accettare piu’ luce della penombra ma e’ il chiarore che voglio, che desidero, che merito.
Occhi che cercano cosa, braccia ansiose di stringere il rapido avvicendarsi delle ore aggrappandosi all’indefinibile comparsa del giorno dopo, aspettando che domani sia chimera, paradiso scintillante e meraviglioso.
Poi non e’ che non voglio raccontare ma come te non ho parole malgrado tante ne siano state inventate e profuse per il piacere del prossimo.
Premesse, di premesse e ancora antefatti, presupposti, congetture ed eventualita’ e ancora non serve e se non serve ecco uno stacco netto, qui ora e infine il crollo, la catastrofe di chi e’ cio’ che e’ stato, progressione del divenire, filosofia spicciola di volo in direzione errata, sottostima di montagne e sovrastime di pianure, fuoco spento nel ghiccio e condensa giacciata da tizzoni una volta ardenti.
Indifeso, muto con ancora un po’ di sangue in circolo e vorrei offrire tempo, giorni, settimane, mesi e riprodurre sequenze di storia, della mia storia e finalmente, finalmente buttare tutte quelle parole e lasciare milioni di foto a raccontare e poi se non basta, perche’ comunque non basta, li’ si gettare tutto al vento e tentare ancora una volta di ripartire, magari non da me, non questa volta…
I believe that when the hurting and the pain has gone
We will be strong, Oh yes we will be strong
And I believe that if I’m crying while I write these words
Is it absurd? Or am I being real
I believe if you knew just what these tears were for
They would just pour like every drop of rain
That’s why I believe it is too late for anyone to believe.