Fiamma scivolosa

Ammetto che tanto sarebbe da farsi, ancora di piu’ da dirsi.
Stoico guerriero, fiero di muscoli e pensiero, indomito senza tempo ne’ macchia, parole misurate, morbide come rosso tramonto eppure stagliate contro l’infinito, definitive e meravigliose.
Capace di abbattere montagne, spostare nubi con un sospiro, correre come nemmeno Mercurio potrebbe, io ho distrutto i pilastri della Terra e nessun peso mi ha schiacciato, demolito, azzoppato.
Perche’…
Per un angolo di letto scomposto nell’immobile penombra? Per continuare con altro silenzio, ancora silenzio, sempre silenzio, temuto silenzio.
Forse sapro’ sorprendermi e tirando a terra polverose tende riportero’ luce ed aria, volume, volume come distesa illimitata in pianura senza dolore ed asperita’, forse singolo violino puo’ essere orchestra della piu’ grande sinfonia mai eseguita o forse questo riverbero continuera’ a martoriare ogni logico pensiero, ogni sbalzo d’umore, ogni desiderio inespresso.
Intanto sogno neve, sigarette rubate all’abitudine, fumo che non annebbia solo polmoni, confusione, tanta confusione e nell’opaco delirio scopro realta’ piu’ congeniale, piu’ vera magari o solo meno soffocante realta’, tappeto rosso su precipizio dorato e almeno c’e’ stile, arte, plasticita’.
Qui fa freddo ma non so il caldo che sia quindi non comprendo, fatico a consolare, pensare e le invenzioni sono chimere di qualcuno che si e’ illuso di poter essere me.
Io creo si, ma non distruggo, forse demordo e potessi librarmi sulle paure lo farei, sapessi liberarmi dal giogo del passato lo farei, riuscissi ad essere puro e consolabile allora il mondo sarebbe mio e io sarei del mondo…
Needed to be strong, yet I was always too weak
So I can only blame myself for this state we are in
I will take what you have for me now, if it’s not too late
Did you change? I did too. Love can grow from the last grain

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