Non distinguo nuvole reali, nuvole sconnesse eppure tratteggiate coi colori dell’autunno, del freddo, dell’umido e dell’asfalto scivoloso.
Sovrastato dalla massa di pensieri, rinuncio a discernere e scorro con noncuranza su superficie compatta e chissa’ che l’insieme assuma un senso che altrimenti singolo frammento non puo’ dare.
Mi muovo con la certezza di chi ha controllo cosmico, imposizione delle mani che irradiano ordine e composto riassetto, imperante eppure silenzioso, schematico e decifrabile seppur complicato, algido e ai piu’ sfuggevole, ignorato, persino indifferente.
Sorrido sull’inutilita’, m’inebrio di cio’ che non serve, che non realizza, che non compie e desidero urlare, bramo dolore e come ascetico comprimo corpo e mente laddove il corpo cede, urla e rantola, dove la mente incapace puo’ solo spremere endocrino liquido nel sangue, esplosione di un motore che puo’ essere veicolo d’impressionante progressione e potenza.
Credo di aver toccato qualcosa, solo sfiorato forse ma come plasma infuocato si e’ forgiato e come lupo e’ corso veloce, fiero, feroce, indomito.
Acciaio ben temprato ho sfidato sorte e destino, senza chiudere gli occhi ho calpestato confine e vento gelido si e’ levato, saetta d’energia ha incendiato terra e cammino, tuono d’avvertimento ha scosso montagne ma oggi no, oggi io sono vento e saetta, tuono e montagna.
Un po’ piu’ confine e riempio le parole di desideri notturni, nordici echi e speranze che sanno di vittoria, di ricompensa, di passione, di redenzione…
Sweet boy, come in
I am the dark side of you
Die for my sins
Like the One once did
Cinnamon bed
For your unashamed appetite
A figurante
This dance will hurt like hell