Cosmo e silenzio

Sedimento di scorie, mistiche visioni di case, divani, piccole scarpe, grandi cene, mura ridicole ed illusorie ma ugualmente possibile qualche volta almeno, non sempre.
Ogni oggetto sintetizzato in specchio, fotografia e provare e’ vangelo, e’ parola d’ordine, e’ quello scatto nel cervello che coinvolge ogni muscolo per ferirlo, mortificarlo e cosi’ esaltarlo e perdio sentirsi maledettamente vivi in quest’onda blu elettrico che sfianca eppure esalta.
Comunque vada…
Parole che non ho mai, mai, mai, mai udito in tutta la vita e in giorni come questi non potrebbe importare meno, in periodi come questi non fa alcuna differenza ed e’ cristallino che mai l’ha fatta.
E’ nuova polvere o poteva esserlo e l’ho sentito aggirarsi furiosamente, muscoli tesi e bava tra denti aguzzi, risata che gela il sangue e arroganza di supremazia nello sguardo.
E’ nuova gravita’ accelerata o poteva esserlo ma ho fermato il tempo, ho viaggiato a lungo, sono tornato e ho ricordato, ricordato quando dolore aveva un senso, quando lacrime bruciavano come acido, quando forza era opzione e non scelta e mi sono alzato, alzato cosi’ velocemente che e’ arretrato, balzato in avanti con l’energia di un esercito che conquista continenti che senza accorgemene le mani erano gia’ sporche di sangue, tagliate con schegge delle sua ossa e non un respiro, non una goccia di sudore versata, pentimento opzione non accettabile.
Sorpreso ancora mi penso vittorioso e di quel sangue scorre sulla lingua il gusto e rido seppur non del tutto convinto pensando a chi non crede quanta strada ho percorso oggi, quanto cammino gia’ compiuto verso quel luogo che solo io so essere reale, solo io so essere mio.
Temple of the evil, Temple of the weak
no one knows how bad he feels
Late-night innuendo, tempetation of the key
“Live with the Blacksheep, live with me”

Rispondi