Cos’e’, ho il cuore duro forse? Deludo, faccio rimpiangere favolosi tempi passati?
Che devo dire, ancora accetto, ancora sopporto.
Se solo, se solo, se solo potessi uccidere il cinismo che mi avvelena il sangue e rendere il cuore immarcescibile pietra allora sarei libero, dopo potrei andare al largo e muovermi verso il fondo, mia unica meta possibile, senza alcuno sforzo.
Mare…
In certi momenti mi rifugio nel pensiero del mare, chissa’ perche’.
Magari e’ solo un luogo lontano, chimera del diverso, desiderio piu’ relativo che assoluto, dislivello di terre ed emozioni ma la realta’ e che non importa davvero dietro quale dito si nasconda la ragione.
E’ quell’onda bassa e leggera che si antepone tra sabbia e dita che non riesco a togliermi dalla vista, e’ sole caldo ma non rovente e vento, tanto, tanto, tanto, vento.
La verita’?
Le gambe non mi reggono ed ogni passo e’ agonia ed e’ cosi’ difficile aggrapparsi a qualcosa…
… o forse non so piu’ che significa dipendere dagli altri e completare cosi’ la disfatta in patetica resa e’ passaggio piu’ banale che scontato.
Comunque sia, se il pavimento e’ solido e se le ginocchia reggono posso anche aspettare qui che le forze tornino e al diavolo tutto il resto.
When the singer’s gone
Let the song go on
It’s a fine line between the darkness
And the dawn
They say in the darkest night
There’s a light beyond