Canzone della terra

Frasi strappate tra un volteggiare di archi e l’altro.
Non so perche’ e da dove venga questa voglia di Sakamoto, forse anch’egli a cavallo di due differenti luoghi o solo desiderio di quell’anima immensa racchiusa in uno scrigno di malinconia.
Devo solo superare questo momento a sua volta sospeso, appeso sopra il conflitto estenuante tra dovrei e saro‘.
Vincera’ quello che non doveva, la strada meno probabile sara’ imboccata, ora lo so, ora lo vedo.
Non mi dispiace nemmeno piu’ di tanto solo un poco; non doveva proprio andare cosi’ ma e’ la cosa giusta, ora lo so.
So anche di essere molto, molto lontano ora.
Distratto e se la presenza fosse sbagliata, ma non sono proprio qui, mi dispiace ho bisogno di fare mio l’essenza nuova e la nuova assenza.
Forse mi giudichi diverso ma non sono mai stato tanto vero.
Forse mi reputi incoerente ma se osservi a fondo vedrai collimare pensieri, gesti e parole con rara precisione.
E’ che ho sopportato tanto, ho affrontato le paure piu’ orrende, ho demolito e ricomposto il tempo trovando una risposta per ogni domanda.
Mi sono smembrato e persino umiliato, giocato a scacchi con me stesso vincendo senza perdere e in quella casa orrendamente vuota e impolverata si sono affacciati fiori e colori, fragranze mai sentite, canzoni stupende.
Cosa ho dato in cambio?
Risate nervose e lacrime copiose ecco cosa.
No, non posso reggere oltre; io mi fermo qui e non e’ cattiveria, solo debolezza.
Infine sconfitto.
Evil turns to statues – and masses form a line
But I know which way I’d run to if the choice was mine;
The past is knowledge – the present our mistake
And the future we always leave too late;
I wish we’d come to our senses and see there is no truth
In those who promote the confusion for this ever changing mood.

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