Il mio amico mi parla e sento rassegnazione, troppa per poche ragioni.
Perche’ mi chiedo, quale linea si scavalca per ritrovarsi dopo cosi’… perduti.
Forse e’ come sonno che si perde dopo una certa ora o fame che declina in bisogno se troppo ignorata ma rimane tutta quell’amarezza, quell’incolmabile vuoto di chi sente di avere smarrito definitivamente qualcosa d’importante.
Un piede nel passato per non dimenticare chi si e’ stati, il rimanente nel futuro perche’ il tempo va in una sola direzione e nel mezzo la stramaledetta incapacita’ di farsene una ragione.
Domande, troppe, sempre troppe domande e spaventa pensare al giorno in cui una risata non bastera’ piu’ per risposta.
Abbiamo visto troppo e lo scontiamo con la consapevolezza di essere il prototipo imperfetto di una nuova razza di disadattati, in noi seme abortito che sogna di essere sequoia.
Epoche sbagliate, qualunque, in ogni dove e in ogni quando e si osserva attoniti cio’ che non si comprende, cio’ che non si e’ mai compreso anche se le ragioni sono diversissime.
Siamo bambini anziani, geneticamente fallati per la felicita’, inutili puzzle emozionali, vetusta elettronica mai entrata in commercio e sappiamo di esserlo, perche’ no, malcelatamente compiaciuti forse, fieri di inutile distinzione quando omologare, schierare e contrapporsi all’interno dello stesso stupido gioco e’ regola.
Capirlo giorno per giorno aiuta solo nella ricerca di fresca grotta dalla quale gridare al mondo intero; inutile e ridicola pretesa che vi sia un senso, una utilita’, un interesse.
Forse fa meno male se proprio il gaudio non e’ a mezzo e magari fosse sentimento e non grigia cortina sempre uguale, sempre testardamente compatta e impenetrabile.
Si forse o forse tutto quel dolore non colpisce, non segna perche’ i nervi non ricevono, non trasmettono, non s’interfacciano con la realta’ circostante.
Compimento ultimo o ultima possibilita’?
Temo che la risposta giungera’ troppo tardi…
Devi considerare la possibilita’ che a Dio tu non piaccia.
Che con ogni probabilita’ lui ti odia!
Non e’ la cosa peggiore della tua vita! Non abbiamo bisogno di lui.
Al diavolo la dannazione e la redenzione! Siamo i figli indesiderati di Dio e cosi’ sia!
Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai.
E’ dopo che abbiamo perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa!
Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo.