Autenticazione non necessaria e in virtu’ di questo non devo spiegare niente, giustificare niente, ammantare niente di bianco candido.
Circoscrivere una vita intera sta diventando offensivo, gabellare inconsistenza e sforzo da dedicarmi come immane fatica decisamente grottesco, promulgare con soave ed ironica leggerezza l’idea di immobile stazionare, vagare abbaiando come cane ferito, animale zoppo senza futuro.
Se le maledizioni esistessero allora avrei ragioni per crederci, se la pelle fosse liscia e compatta potrei accarezzare e sciogliere ghiaccio col solo planare di tocco leggero ed essere cosi’ delicato da sorprendere persino me stesso.
Non chiedermi dove sono quando non mi interessa affatto scoprirlo, non chiedermi chi sono quando l’interesse riguarda occupazione di un solo minuto e poi basta, basta, basta inconcludente analisi se osservare e’ condizione minima e sufficiente.
Cosa serve ripetere, che importa speculare in eterno, attesa di milioni d’anni su unico punto in immagine estesa e dettagliata e non e’ il quadro a interessare, non e’ simbolica rappresentazione ma astrazione del sopra e sotto, del diverso, del parallelo, dello speculare ed opposto, complessita’ fatta virtu’, possibilita’ e non ostacolo, non restrizione, spazi aperti che invero non interessano e non posso pensare ad altro, conclusioni negate, convergenze noiose, parola unica in unico dizionario di troppi volti che divengono uno, che agiscono come uno, che pensano come uno, che sfioriscono come uno, che sfiancano come uno.
Questa volta no, questa volta correte a destra e a sinistra come inutili insetti tanto non mi troverete e se cercherete le mie tracce, inutile farlo scrutando avanti e dietro, forse guardando fuori potrebbe servire di piu’…
Suppose I were to tell you that the meaning of dreams
is not all that it seems and the ultimate truth is a lie.
And you are just a puppet who can dance on a string.
Do you feel anything?
Would you Laugh? Would you care? Would you cry?