Aurora

Le luci vanno a tempo, ritmici lampi, emozione senza luogo, spazio assente di piena potenza colmo e riverso su se’ stesso.
Ci sono stelle ma sono macchie sbiadite su fondo brillante e multicolore, iridescente tappeto di tinte mai vedute prima e suoni, suoni diversi.
No, non diversi, non alieni, non sconociuti e curioso ritrovare, violento rinvenire di anni lontani, di sigarette gia’ fumate d’aroma persistente e bramoso profumo.
C’e’ azzurro ed e’ profondissimo come un brivido, come la voce di un dio antico che ti sveglia nella notte ordinando di alzarti e combattere, bruma che attende pelle nuda e scaglie di condensa innanzi occhi assonnati.
Alzarsi, ancora alzarsi e fondersi col gelo, con la terra, sciogliere il ghiaccio nel ghiaccio piu’ freddo ancora perche’ il freddo ha limite nella paura, ha senso nei pavidi cuori, negli arti scheletrici dei codardi, nella menzogna che la mente sia tutto, che il pensiero sia infinito quando e’ la forza che ha creato stelle e galassie, e’ energia la fucina delle stelle, e’ violenta la nascita, e’ spaventosa la vita e solo la morte si nutre di pensieri, ricordi, paure.
Un tempo c’erano eroi, un tempo c’era il sole, un tempo c’era l’acciaio, tamburi possenti, echi di cuori in tumulto, gambe come acciaio, schiene su cui poggiare un’intera sfida alla vita.
Vita, cos’e’ forse la vita, questa e’ vita?
Dov’e’ l’urlo, chi ha strappato dai polmoni l’aria degli eoni, il respiro degli oceani?
Dov’e’ il fuoco, chi ha svuotato le vene da linfa della roccia, anima dei vulcani?
Dov’e’ la tempesta, chi ha prosciugato le nubi, tifone che spazza i pavidi che fuggono?
Io chino mi nutro, suono le mie corde, occhi chiusi e nessuno mi stia davanti, nessuno mi ostacoli, nessuno soffi sulle mie braci perche’ mille sono i modi per respirare, ma solo uno di vivere…
“Sai cos’e’ un piumino?”
“Una trapunta…”
“Una trapunta, solo una coperta…
Perche’ due come te e me sanno cos’e’ un piumino?
E’ essenziale alla nostra sopravvivenza nel senso cacciatore e raccoglitore?
No. E allora che cosa siamo?”
“Siamo consumatori?”
“Esatto, siamo consumatori.
Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona.
Omicidi, crimini, poverta’, queste cose non mi spaventano.
Quello che mi spaventa sono le celebrita’ sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il Viagra, le calorie…”
“L’arredatrice Martha Stewart…”
“‘Fanculo Martha Stewart!
Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic.
Va tutto a fondo bello!
Io dico, non essere mai completo.
Io dico, smetti di essere perfetto.
Io dico… dai odiamoci e le cose vadano come devono andare…”

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