Il fato puo’ essere incredibile.
Vi sono luoghi, oggetti, semplici situazioni in cui una infinita’ di linee temporali, eventualita’ a miliardi, occasioni inesauribili convergono in un solo punto, solitario e univocamente determinato.
In questo punto nessuna variabile o possibilita’, solo certezze e inequivocabili garanzie.
Come strettissimo imbuto, tutta l’esistenza che potrebbe essere diviene cio’ che sara’ per emergere e divergere ancora una volta, ma non li’, non in quel momento.
Un po’ come questa cassetta audio, una di quelle che gia’ appartengono al vetusto modernariato, scrittura incerta ma curata, senza errori o quasi, righe traballanti malgrado le linee guida e un leggero abbozzo di stile per renderla meno ordinaria.
Due amici diversi per registrare due album molto diversi, per gruppi molto diversi ma entrambi figli del loro tempo, del mio tempo.
Niente lasciava presagire che avrebbero inghiottito il presente e ogni tipo di futuro, remoto o meno, niente poteva suggerire che in questo vortice mi sarei perso per uscirne diversissimo, profondamente mutato, trasformato in qualcosa di nuovo, in cio’ che sono in fondo.
Si potrebbe osare che siano solo coincidenze, simboli profani di inevitabili accadimenti, viaggio distorto e disturbato di un tempo eccessivamente distante, ma no, non la penso cosi’.
In fondo se una lama lascia cicatrice, se duro colpo scheggia, se acqua leviga, perche’ il destino non puo’ donare musica?
Life’s not complete till your heart’s missed a beat
And you’ll never make it up, or turn back the clock
No you won’t, no you won’t