Al meglio

Desiderare, ragionare, fermarsi, fuggire, forse dormire e che altro…
Fanno male le braccia e gli occhi lentamente planano distratti sugli oggetti piu’ vicini.
Rilassarsi magari ma che vuole dire, come fare e poi cosa, dove e rielaborare risposte che gia’ conosco.
Mi fermo con placida flemma in un gesto che tende all’assoluta stasi, al rallentare prima e giacere poi in impeto curatore, lasciare che i nervi smettano di contrarsi, i muscoli di flettersi, la carne rilasci il sangue e resti esanime, tramortita in un mare di stoffa, tra parole e immagini lontane.
Ho bisogno di fermarmi ma so che non ripartirei, paura immotivata ma non potrei diversamente.
Il cuore, il cuore, il cuore attende un po’ piu’ in la’ ma non importa se fa cio’ che deve senza pretendere, senza arroganze, senza esigere la prima fila.
Terminare senza finire e’ una corsa senza tempo e lasciarsi andare, non ascoltare chi urla e sbraita, chi pretende e chiede senza sosta.
Accidia, accidia ecco il tuo nome, fantasma antico, spettro di altre ere, scheletro non nel mio armadio eppure non mi astengo dal preoccuparmene, dall’evitare confronti scomodi e inopportuni, nel trovare nuovi modi per farmi male.
Forse e’ cosi’ ma e’ benzina nel mio motore che non si ferma, non si ferma mai sebbene questa sera una pausa sia dovuta, meritata, ambita e sono ad un passo dal riuscirci, dal vedere un domani su cui riversare l’oggi e il passato tutto, spostando cio’ che non e’ in cio’ che non e’ un giorno dopo…
Falling,falling
What do you do when your falling you’ve got 30 degrees and your
stalling out
And its 24 miles to the beacon there’s a crack in the sky and the
warnings out
Don’t take that dive again
Push throug that band of rain

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