Accresciuta percezione delle cose

Potrebbe essere tutto sbagliato, l’idea stessa di civile evoluzione un inganno perpetrato ai danni di quella stessa umanita’ che doveva essere difesa, tutelata, protetta.
Protetta da chi se non dalla fratricida guerra con la propria natura, istinto da qualcuno giudicato orrendo nemico, deleteria minaccia invero difesa non attacco, energetica propulsione contro immobilismo vera morte della specie perche’ forza nasce da tumulto, arte da dolore, civilta’ dal fango dei primordiali istinti mai placati, mal placati.
Unica utopia possibile e’ equilibrio tra forze non annullamento, logica degli istinti non anestetica abolizione, tumultuoso esistere non patetico controllo foriero di stabile immobilismo di giorni senza vittorie, senza bisogni, senza sangue quando sangue e’ essenza, non assenza di vita.
Tra dolore e silenzio nessun compromesso quindi, nessun accordo, alcuna mediazione?
Credo in difficile convivio, addendi continuamente opposti, mutevoli e viscidi di difficile controllo, presa che sfugge senza riuscire a gestire completamente ma del resto non e’ forse cosi’ il giorno, il contatto estraneo di voci e corpi e lingue e pensieri ed idee altrui, comuni e non comuni, fraterne nelle nemesi che circondano, avvolgono, talvolta soffocano dalle quali eppur si sopravvive, a volte si lotta e tornare a casa e’ un po’ vincere, forse feriti, forse esausti ma cosa saremmo senza, cosa definirebbe il muscolo che spinge quel volto a specchiarsi con occhi bene aperti, curiosi, desiderosi, silenziosi e nella penombra persino fieri.
Non conosco il domani ma nell’umano mondo, qualcosa e’ andato perduto, valori ed energie rimaste impigliate nelle pieghe della follia attendono un uomo, forse un popolo, magari un’idea, una di quelle da confondersi col sogno che diviene pensiero, che diviene movimento, trionfale marcia, storia eterna.
Ricordate questo giorno uomini
perche’ questo giorno e’ vostro
e lo sara’ per sempre

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